Disturbi dello spettro autistico: la risposta della Asl di Sassari

Nel Nord ovest della Sardegna sulla base di Progetti terapeutici i pazienti adulti che necessitano di una riabilitazione psichiatrica semi residenziale vengono inseriti al “San Biagio” o al “Gesù Nazzareno”

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Sassari, 6 novembre 2024 – In merito all’articolo pubblicato lo scorso primo novembre nelle pagine de La Nuova Sardegna, dal titolo “Il centro per l’autismo a rischio “Ci sono i soldi ma non i progetti””, per un dovere di corretta informazione, la Asl di Sassari precisa quanto segue:

E’ errato affermare che a Sassari ci sia un problema col Centro di Salute Mentale che, tra l’altro, non si occupa del disturbi dello spettro autistico; così come non corrisponde al vero che la Asl di Sassari non abbia predisposto i progetti per l’inserimento in struttura dei pazienti o che al Centro San Biagio non vengano inviati pazienti: nel biennio 2023-2024 sono stati 44 i Progetti terapeutici abilitativi individuali (Ptai) approvati e inviati in struttura per seguire un percorso riabilitativo; di questi il 60% sono stati presi in carico al “San Biagio”, gli altri dal “Gesu’ Nazareno”.

La Asl di Sassari, attraverso le strutture che afferiscono al Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, prende in carico la popolazione e stabilisce percorsi riabilitativi e socio-riabilitativi, anche quelli che vengono definiti “life time” (progetti di vita) che prevedono dei percorsi personalizzati ed individuali con anche processi di inclusione e di inserimento lavorativo volti a sostenere il paziente e le famiglie in percorsi di lungo periodo.
Nello specifico dell’autismo in età adulta, nella Asl di Sassari, dal 2023 da quando e’ stata istituita, e’ la Struttura semplice dipartimentale Disturbi dello spettro autistico che prende in carico questi pazienti e si occupa della diagnosi, cura e della loro riabilitazione: ad oggi il servizio ha in carico circa 550 pazienti provenienti dal Nord Ovest della Sardegna. Tra questi ci sono persone che necessitano dei soli controlli clinici o di supporto farmacologico, altri che hanno bisogno di interventi residenziali o semi residenziali e in questo caso il servizio stila i Progetti terapeutici abilitativi individuali (Ptai) della durata di 6 mesi, rinnovabili sino ad un massimo di 36. Al loro termine il paziente che necessita di ulteriori percorsi non viene abbandonato, ma resta in carico alla struttura, anche “life time”, e viene inserito in percorsi di natura socio-sanitaria idonei alle esigenze del paziente stesso, individuati anche in collaborazione con le amministrazioni comunali e il terzo settore.

Sulla base del Ptai, quindi, il paziente che necessita di una riabilitazione psichiatrica semi residenziale viene inserito o al San Biagio o al Gesù Nazzareno: in questo percorso è fondamentale il consenso e il supporto dei familiari del paziente o dell’amministratore di sostegno che devono accettare e sostenere il percorso di cura e la struttura individuata. In assenza di questo il paziente non viene inserito in struttura, oppure può lasciare la struttura anche a percorso iniziato.

Attualmente al San Biagio risultano in carico 27 pazienti, di questi 6 sono stati dimessi di recente per scadenza del Ptai (risultano comunque in carico al Dipartimento di salute mentale ma inseriti in altri percorsi), e per due pazienti il Ptai e’ in corso di rivalutazione per un eventuale inserimento in progetti socio-riabilitativi.

Tutto ciò premesso e in considerazione del fabbisogno del territorio, la Asl ha chiesto alla Regione il mantenimento del budget dedicato alle strutture accreditate che si occupano nel territorio dei Centri semiresidenziali dedicati ai pazienti in carico al Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze.

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8 Novembre, 2024