Alcol in gravidanza: la campagna di prevenzione della Asl di Sassari

Nel Nord ovest dell’Isola l’Asl n. 1 ha avviato una campagna di prevenzione e promozione che coinvolge le donne e le famiglie

Sassari, 04 dicembre 2024 – La Asl di Sassari avvia una campagna di prevenzione e promozione per aumentare la consapevolezza delle donne e dei loro partner sui rischi legati all’assunzione di alcool in gravidanza e nel puerperio. Una campagna che interesserà tutto il Nord ovest della Sardegna, con il coinvolgimento della Clinica Ginecologica e Ostetrica afferenti alla Aou di Sassari, i Consultori per la Salute della Famiglia della Asl di Sassari e la Sc di Ostetricia e Ginecologia di Alghero.

La Sindrome Feto Alcolica

E’ una condizione malformativa complessa del neonato e del bambino, causata dall’azione teratogena dell’alcool assunto durante la gravidanza. La sindrome, caratterizzata dall’associazione di dismorfismi facciali, malformazioni d’organo e deficit neuro-cognitivo, rappresenta la più comune causa di ritardo mentale acquisito nell’infanzia e pertanto totalmente prevenibile mediante l’astensione completa della gestante dal consumo di alcool.

“L’alcol è conosciuto quale agente teratogeno, capace di indurre uno spettro di alterazioni nello sviluppo fetale in tutti i trimestri di gravidanza; con i suoi metaboliti l’alcool interferisce sulla sintesi del DNA, sulla divisione cellulare, sulla migrazione cellulare e sullo sviluppo fetale. L’esposizione all’alcol nel corso del primo trimestre di gravidanza interferisce sullo sviluppo cranio – facciale, con difetti di sviluppo delle diverse aree cerebrali. L’esposizione all’alcol nel secondo trimestre di gravidanza espone ad aborto spontaneo, mentre l’esposizione nel corso del terzo trimestre si ripercuote sulle dimensioni fetali ( peso e lunghezza). In qualsiasi epoca gestazionale, l’esposizione all’alcol interferisce sullo sviluppo celebrale. Le alterazioni strutturali del cervello correlate all’alcol possono manifestarsi come alterazioni strutturali quali microcefalia, agenesia del corpo calloso o ipoplasia cerebellare con deficit funzionali che interferiscono sul comportamento e sul processo cognitivo”, spiega Gianfranca Nieddu, responsabile della Ssd di Alcologia della Asl di Sassari e responsabile scientifica del progetto.

In questi giorni si sono conclusi gli incontri con gli operatori dei Consultori per la Salute delle Famiglie della Asl di Sassari, diretti da Roberto Pietri, e quelli della Clinica Ostetrica e Ginecologica, della Aou di Sassari, diretti da Giampiero Capobianco, che ha previsto la distribuzione di questionari tra tutte le donne in attesa o in procinto di intraprendere una gravidanza, seguite dai centri della Asl e di Aou.
Si tratta di un questionario di raccolta dati, anonimo, con domande specifiche rispetto alle conoscenze che l’esposizione all’alcol, nel corso di tutti i trimestri di gravidanza, può indurre sulla salute fetale, e un secondo questionario che, valutando la quantità e frequenza dei consumi, consente, in maniera rapida, di individuare un bere problematico. “I questionari consentiranno di dare un peso alla diffusione del fenomeno nel nostro territorio”, aggiunge la Nieddu, “così da intervenire in futuro in maniera più mirata”. Al contempo, verrà fornito del materiale illustrativo e divulgativo dei disordini associati all’esposizione all’alcol in corso di gravidanza, sia alle gestanti che al personale sanitario coinvolto.

“In un ottica di apertura verso l’istituzione “Famiglia” la nostra Azienda ha previsto una rete strutturata a sostegno della maternità consapevole e responsabile che investe entrambe le figure genitoriali, grazie ad equipe multidisciplinari costituite da professionisti, in grado di abbracciare tutta la vita delle persone, puntando sul benessere della nostra popolazione, con percorsi volti a promuovere corretti stili di vita rivolti, come in questo caso, anche ai nuovi nati. Una gravidanza responsabile e consapevole pone infatti le basi necessarie per il futuro dei nostri figli”, dichiara il Direttore generale della Asl di Sassari Flavio Sensi.

“La dipendenza da alcool come tutte le dipendenze è una patologia multifattoriale che necessita per il suo trattamento clinico, un approccio multidisciplinare. Per questa ragione, abbiamo accolto con piacere di collaborare per la realizzazione del progetto di prevenzione sulla sindrome feto alcolica”, ha concluso la Direttrice sanitaria della Aou di Sassari, Lucia Anna Mameli.

Alcuni numeri

Secondo stime recenti dell’OMS il 65,5 % delle donne in età fertile in Europa consuma alcol e poiché quasi la metà delle gravidanze non sono programmate (il 42%), il rischio di consumo di alcol durante le prime fasi della gestazione è altissimo.
In Italia, come in molti altri paesi, la Fetal Alcohol Syndrome (FAS) è una problematica di salute pubblica. Circa il 10-20% delle donne in gravidanza riporta un consumo di alcol, ma le percentuali variano a seconda della popolazione e del contesto culturale.

L’Istituto Superiore di Sanità, in uno studio pubblicato nel settembre 2021, stima che in Italia la prevalenza di FAS sia 1,2 su 1000 nati vivi.

Uno studio Italiano Multicentrico sull’ esposizione fetale all’alcol in Italia, pubblicato sull’American Journal Of Obstetrics & Gynecology (Giugno 2023), ha rivelato una ridotta prevalenza del consumo di alcol in gravidanza in Italia e, di conseguenza, una diminuzione del tasso di esposizione prenatale all’etanolo, passato dal 30,2% delle donne in gravidanza che hanno auto-segnalato il consumo di alcol almeno una volta durante la gravidanza nel triennio 2011-2014, al 12,1% nel periodo 2020-2021: “Questa contrazione delle percentuali dimostra come una corretta informazione e adeguati programmi di prevenzione, possano intervenire favorevolmente nella riduzione del fenomeno”, conclude la Nieddu.

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4 Dicembre, 2024